ruminos
Questa è una stanza.
Si legge e si viene letti.
L' obiettivo è quello di informarci a vicenda dello stato delle cose, passando attraverso l' intimità dei pensieri ruminati nel tempo da chi pensa l' arte, se ne occupa, e si chiede quale senso abbia ora o avrà, dopo questa bolla in cui siamo tutti precipitati.
UN PROGETTO DI
Raffaele Tori
A CURA DI
Francesca Colli
Raffaele Tori
FRANCEsca CATTOI/// La Spezia
Riflessioni dal confino #3
Per impedire la diffusione del virus, il nostro spazio di azione è stato spostato all’interno delle mura domestiche e il mondo esterno ci è stato precluso per due mesi. Il tempo, per contro, non ci è stato mai tolto, ha continuato a srotolarsi senza sosta. Come al solito.
All’interno dello spazio della nostra casa, la necessità primaria che incontriamo o che abbiamo incontrato, è stato dare un ritmo a questo tempo, che prima veniva scandito dalle incombenze lavorative, scolastiche, sportive, culturali, sociali, che, in genere, si svolgevano fuori casa, dove trascorrevamo principalmente le ore di sonno.
CONTINUA...
RITA FRONGIA/// Prato
AP-PUNTINI
punto 1
la mia vicina
La mia vicina indossa gli occhiali da sole, un cappello, una mascherina, i guanti in lattice e sale in auto.
La mia vicina appena spunta qualche margherita sul prato verde chiama i giardinieri perché non sopporta il disordine e finalmente soddisfatta dice: ah, un po’ di pulizia.
La mia vicina dice che Trump ha eliminato la disoccupazione e ha fatto ripartire il Paese.
CONTINUA...
MIELLON DI CUZZO /// Bergamo
Padre Tempo ha scorso i grani fra le antiche dita. Appresso lui le devote ancelle han tessuto, in
trama tesa, fitti ed indistinti ricami.
In quel luogo raccolti, tutti noi abbiamo consumato il nostro sonno, presi e ritenuti da un inganno
eterno, senza fine, di nuova forma vestito. Arrancando alla visione di quell'ombra ho ceduto anch'io
alla frenesia dell'opinione: maldestri cerusici, vili appaltatori, illiberali fattori saldi al giogo e
puttane del senso comune, presi tutti in un turbine di pulsazioni biologiche trionfali, a servizio di
rese dei conti cosmiche.
CONTINUA...
BARBARA SORGATO /// Bergamo
L'arte sfronda e purifica. Ora in particolare serve che un fuoco ci aiuti a bruciare, cose buone e cose cattive, per ritrovarci. L'arte ci fa morire e rinascere sulle ceneri di noi stessi, lasciandoci intatto il letto dove torniamo a dormire.
GIACINTA GANDOLFO /// Torino
Intrappolata in un’immobilità, prima giardino fertile, silenzio, poi congelamento: nel tempo in cui mi nutro di poesia, ne rimango allo stesso modo sfiduciata, dà pasto alla dimenticanza.
Non cerco un insegnamento nella fatalità, torno a quei limiti di sopravvivenza che si sciolgono in attività di scarsa memoria, e che adesso, pur non mancandomi, mi addolciscono il pensiero su cosa è il tempo. Un grande sacco carico di carta gettata senza riflesso né ricordo, un tesoro ormai rotto, molto sporco, odore di marcio, il nutrimento amato, il vizio, oggetti che danno piacere con una data di scadenza.
CONTINUA...
MILENA COSTANZO /// Milano
Cronache dalla piattaforma più nota
Una lettura mediocre.
Una foto mediocre.
Qualche mossetta mediocre.
Pensieri mediocri.
Il mio cane si annoia e il mio gatto si annoia, si annoiano le formiche, i fiori, l'erba, le libellule, le mosche, i moscerini, le pietre, le montagne si annoiano e i laghi, le nuvole, i neonati sbadigliano,
CONTINUA...
FRANCESCA CATTOI /// La Spezia
Riflessioni dal confino #2
Da quando musei, teatri, locali, cinema sono chiusi al pubblico, istituzioni, con il loro personale, e artisti, si sono riversati sul web attraverso l’uso massiccio di dirette Facebook e Instagram. Ne ho seguite diverse, i numeri non sono straordinari, anche a causa della proliferazione di questi eventi. Alcune considerazioni: risulta evidente che nessuno è in grado di presentarsi decentemente in queste dirette.
CONTINUA...
matteo andreONI /// Sulbiate
Furto di tempo
Tutto si riduce a questo: in che cosa scegliamo di credere.
Le informazioni le selezioniamo con il setaccio delle idee e a queste aderiamo, o meno, per somiglianza; quindi la nostra struttura caratteriale, che determinandoci,determina il nostro essere simili a qualcosa, decide quali saranno le idee che appoggeremo e in conseguenza a queste, che notizie riterremo attendibili. La nostra visione della realtà dipende dalla nostra struttura caratteriale.
CONTINUA...
TaMARA VICARIO /// La Rochelle
piccolo spoiler
fra cent'anni mi svegliero'
in un bosco blu,
saro' diventata anche io un archetipo dell'iinconscio
e mi diro': E' tutto un sogno"
Vedro' saltare qua e là Agata,impegnata a fare connessioni.
Signor Caos mi strizzerà l'occhio,quello cinico
Mezzombra squarcerà le tende nere del mio cuore
sorridendo a metà sotto i baffetti da burocrate
e dio-la mano ,artigiano muto...
CONTINUA...
Judith Annoni /// Bollate
Cadùco, destinato a cadere.
Mi trovo a scrivere qualcosa riguardo l’arte.
Cancellare e riscrivere. Cancellare e riscrivere.
Cancello e riscrivo questi giorni tutti uguali, nella ripetizione dell’errore che mi serve a mantenermi viva.
Riscrivo:
Un corpo a caduta libera sollevato appena prima del suolo. Aggancio, appiglio, perno.
Gesto di cura, rito di passaggio, volo.
Disvelamento e mistero, fato.
CONTINUA...
ALESSANDRA BORDINO /// Novara
Come le patate lasciate al buio in cantina
1/5/2020
23:27 Com’è? Ti sento lontanissima. (?)
2/5/2020
9:51
È vero, credo di stare impazzendo
9:51
Non so se è la quarantena o l’ansia
9:52
Ma mi tornano le tendenze all'isolamento
9:53
CONTINUA...
FRANCESCA COLLI /// Robecco Pavese
Oggi c'è il sole e sono più docile. Fumo da sola, seduta sotto il glicine che mi regala un po' di ombra tra i suoi fiori pendenti. Ieri il cielo era coperto, opaco come la polvere, sentivo il peso dell'aria circoscritta di una casa. Un leggero affanno nel respirare, corti i polmoni, appesi come due salami dentro il petto. Non soffro tanto l'isolamento quanto la costrizione e l'ubbidienza. Vivo intimamente il disagio di non sapere accettare davvero questa specie di apocalisse lentissima, e questo neanche prima. So invece che vorrei scrivere un pensiero da mettere qui ed è tanto tempo che non scrivo.
CONTINUA...
LIVIA SGUBEN /// Milano
Sono pazza di gioia perchè mi sono tagliata i capelli, io, come si vede nei film. quattro dita di capelli sono un quantità, lungo il collo e sulla fronte, sulla nuca, invece, sentivo le forbici prendere altre direzioni, guidate dalla massa verso l'alto. Ho lasciato stare. Che gesto insolito, arrivato da non so dove, all'improvviso. All'improvviso l'insolito irrompe e spezza le catene dell'abitudine. La mia vita è tutta un'abitudine...una dipendenza dall'abitudine che mi fa stare bene, sconosciuta ai più, ma benvoluta.
CONTINUA...
ELENA DI TITTA /// Dublino
Iniziare con la domanda retorica "cos'è l'arte? " sembrerebbe banale, la solita frase fatta... A me non interessa, sono forse banale, prevedibile e poco interessante. Credo che sia arrivato il momento di frantumare una volte per tutte gli stereotipi che ci tengono inchiodati a vecchi sogni, proiezioni di come si sarebbe voluti diventare una volta cresciuti e lasciato il nido di mamma e papà.
La realtà è assai diversa, ma perché nella vita le avversità si incontrano mano mano si cammina da soli con i piedi pesanti ben ancorati a terra...
CONTINUA...
FRANCESCA CATTOI /// La Spezia
Riflessioni dal confino
Il cinema è questione di buio. Si entra in una sala con poltroncine, in genere rivestite di velluto o materiale simile, ognuno si siede al suo posto. Sul fondo c’è lo schermo, uno schermo molto più grande di tutti quelli che abbiamo a disposizione a casa o in ufficio. La luce si spenge e il film inizia. Entriamo nel suo mondo, complice il buio.
Oggi, ora, e chissà per quanto tempo ancora, guardiamo
CONTINUA...
NICOLàS SCHIRALDI /// Robecco Pavese
Cos'è l'arte.
Prova a passare la quarantena senza musica, libri, film, pittura.
Ho letto questo meme su fb.
Aggiungerei, fare il pane, pulire riordinare casa, aggiustare la gamba rotta della vecchia poltrona, godersi una passeggiata, telefonare a un'amica, pensare anche solo un istante a come potrebbe passare la quarantena una ragazza incinta o una persona sola in un monolocale.
L'arte non si limita
CONTINUA...
ALESSIO GIANARDI/// Manarola
Vestito alla Werther
Qui a dit que le temps vient à bout de toutes les blessures? Il vaudrait mieux dire que le temps vient à bout de tout, sauf des blessures. Avec le temps, la plaie de la séparation perd ses bord réels. Avec le temps, le corps désiré ne sera bientôt plus, et si le corps désirant a déjà cessé d être pour l'autre ce qui demeure, c'est une plaie sans corps.(1)
Riceviamo l'ostraka e andiamo in esilio.
CONTINUA...
MALU MARTIMUCCI /// Bergamo
Questo tempo è un cambiamento-diga, è uno spartiacque. Qualcosa inizia perchè qualcosa è finito. Questo tempo è cambiamento, non di più e non di meno del cambiamento perenne di sempre. Ma la cosa che è differente da ogni altro tempo e da ogni epoca storica è che è la più vicina e, da qualche punto di vista, la più estrema. È estremo lo sviluppo, è estrema la logica economica, estremi i sentimenti e le forme legate, estrema è l'agonia del luogo che ci ospita.
CONTINUA...
FRANCESCO FAINA/// Bologna
Ho pochissime idee su cosa significhi fare arte, basicamente perché non vivo di quella e non ho limiti o vincoli di sorta che non siano i miei personalissimi confini mentali o spirituali o dell’anima. A maggior ragione non so cosa significhi fare arte ora e penso sia una domanda un po' fessa, perché ora vale sempre, perché come dicevo all’inizio uno vive di reclusioni, di recinzioni o di tentativi di fuga ben prima della pandemia attuale e questo lo fa sempre. Esiste un crinale estetico, credo:
CONTINUA...